PRINCIPALI MALATTIE DEGLI UCCELLI DA VOLIERA
Potrà sembrare strano ma anche le malattia dei nostri animali sono stagionali!
Si presentano cioè con maggior frequenza in un certo momento dell’anno rispetto ad altri, pur non potendo mai escludere per questo motivo un presentazione “fuori periodo”. Questo fenomeno può avere diverse spiegazioni, alcune più scientifiche ed altre meno.
La saggezza popolare ci insegna come ogni essere vivente sia fortemente ed inevitabilmente condizionato dai cicli lunari. Sono influenzate da questi cicli le piante, ne sono influenzati gli animali uomo compreso.
Ecco a voi un articolo molto ben fatto che ci aiuta a capire e informare su come gestire un uccello malato e cosa fare per prevenire.
VISITA IN ALLEVAMENTO
È la consulenza iniziale e più importante che un Medico Veterinario attua per poter essere di aiuto ad un allevatore che abbia, abbia avuto o semplicemente voglia prevenire malattie e mortalità nel proprio aviario. Serve per stabilire se le condizioni igienico-sanitarie, la pulizia dei locali e le attrezzature siano adeguate. Serve per valutare le condizioni ottimali di illuminazione, umidità, ventilazione e ricambio d’aria. Serve per verificare l’idoneità delle gabbie, mangiatoie e beverini. Senza un ambiente di allevamento corretto, non vi può essere garanzia di salute per i propri animali! La visita permette di indagare con il titolare dell’allevamento sulla gestione dei riproduttori, alimentazione, integratori e trattamenti farmacologici che è solito fare, malattie avute nel passato, ecc. Segue la raccolta dei campioni biologici per gli esami da effettuare in laboratorio.
ESAMI
L’esame più frequentemente richiesto è quello delle feci. In realtà nello “schitto” troviamo sia feci, sia urine, sia il materiale che eventualmente esce dall’apparato genitale, infatti l’orifizio è solo uno! Quando si parla di esame feci andrebbe usato il plurale, perché su di esse si possono fare innumerevoli esami.
Il primo si chiama “coprologico per arricchimento e flottazione” e serve per trovare i parassiti più grandi come: ascaridi, ossiuridi, capillare, tenie, coccidi, …di questi si vedono le uova o le forme infestive al microscopio. Strisciando una piccola quantità di feci su un vetrino e colorandolo con colorazioni speciali si possono vedere al microscopio anche: funghi, lieviti (come Candida), batteri (come E.Coli, Salmonella, Stafilococchi, Streptococchi, Clostridi). Sempre dalle feci, se fresche e raccolte in sterilità, è possibile incubare in apposite piastre in stufa batteri e funghi, per i quali poi si possono stabilire i farmaci più efficaci con l’antibiogramma ed il micogramma. Spesso questo esame è utilizzato per guidare i trattamenti precova. È mia consuetudine consigliare all’allevatore di fare tutti gli esami per avere più informazioni possibili e più armi per combattere la malattia. Altri esami sono i tamponi da lesioni, dal gozzo e dalla cloaca, sui quali è possibile fare sia le colture in stufa, sia l’antibiogramma-micogramma, sia la tipizzazione batterica (cioè dare “nome e cognome”, ossia genere e specie al microrganismo presente nel nostro allevamento). Su uccelli di dimensioni medio-grandi è possibile fare prelievi di sangue, sia per la diagnosi di malattie infettive (es: Polyomavirus, Clamidia, P.B.F.D, Pacheco), sia per controllare la funzionalità degli organi (es. fegato, reni), mediante un esame ematochimico. Esame molto importante è l’autopsia dei soggetti morti. Perché questo esame sia utile per fornire informazioni vanno rispettate alcune regole. L’ideale è fare l’autopsia ad un animale morto da poco, sarebbe quindi indicato portarlo subito dal Veterinario. Se questo non è possibile può essere conservato 24 ore nel frigorifero. Oltre le 24 ore può essere messo in congelatore, dove si conserverà per un tempo lunghissimo, ma molte informazioni andranno perse. A seguito di un autopsia si possono prelevare alcuni organi per farli esaminare da un laboratorio specializzato tramite l’esame istologico che consiste nella microscopia sui tessuti per vedere anche le lesioni più piccole, come ad esempio quelle causate da virus. Il corpo in quest’ultimo caso non deve essere stato congelato.
Fin qui abbiamo visto i mezzi che il Veterinario e l’Allevatore hanno a disposizione per fare una diagnosi di malattia. Vediamo ora la differenza tra un uccello sano ed uno malato.
UCCELLO SANO
Un uccello in buono stato di salute appare già a prima vista con le giuste proporzione corporee in relazione alla sua specie ed alla sua età. È in buono stato di nutrizione, non magro e senza grasso in eccesso. L’addome è roseo o giallo per il deposito di grasso, non si evidenziano aree più scure o le anse intestinali infiammate, il fegato non deborda. I muscoli pettorale sono sopra il livello delle sterno e sono tonici. Il piumaggio è aderente al corpo, completo pulito e lucente. Gli orifizi naturali (bocca, naso, orecchie, cloaca) sono asciutti e puliti, privi di materiale che li imbratti. Le mucose (lingua, palato), sono rosee ed asciutte. È dinamico e vitale, si muove spesso e non resta fermo sul posatoio. Le feci hanno un aspetto normale, il respiro è regolare e mai rumoroso.
UCCELLO MALATO
In quasi tutte le malattie l’uccello manifesta dei sintomi comuni che tenderà a mascherare in presenza di persone vicino alla gabbia poiché in natura è una preda. Il più noto è l’”impallamento”. Consiste in un arruffamento del piumaggio che serve per creare una camera d’aria attorno al corpo utile per tenere più alta la temperatura corporea. L’occhio è spesso socchiuso, con uno sguardo che sembra indicare sofferenza. La posizione sul posatoio è seduta, con le zampe flesse. L’uccello staziona molto, è letargico e di solito mangia e beve di meno. Nei problemi respiratori il respiro può diventare più frequente e rumoroso, in quelli digerenti le feci cambiano di colore e consistenza. Nelle forme gravi l’uccello staziona sul fondo della gabbia, può essere afferrato senza che opponga resistenza, le zampe diventano fredde.
PREVENZIONE
È l’arma migliore in mano all’allevatore. Consiste nel selezionare ceppi rustici, autonomi nella riproduzione, poco consanguinei. Tenere in quarantena tutti i soggetti che tornano dalle mostre ed i nuovi acquisti in un locale separato e con attrezzatura diversa da quella dei riproduttori. Avere massima attenzione per la pulizia e per l’igiene delle attrezzature. Usare frequentemente disinfettanti adeguati (tipo: Candeggina, Amuchina, Stermina). Alimentare gli animali con diete specifiche, variando nell’arco dell’anno secondo le diverse esigenze e fornendo sempre alimenti freschi come frutta e verdura. Vaccinare per le poche malattie per le quali è presente un prodotto specifico. Farsi impostare da un Veterinario specialista in Patologia Aviare un protocollo fitoterapico (che prevede cioè l’uso di estratti di piante) specifico per il proprio allevamento per tenere sotto controllo le principali malattie alle quali i nostri animale possono andare incontro.
PRINCIPALI MALATTIE
Le malattie degli uccelli da gabbia e voliera possono essere classificate a seconda dell’agente eziologico, cioè del responsabile della malattia.
Si conoscono molti tipi di microrganismi capaci di causare malattie, alcuni specifici di determinate specie, altri potenzialmente pericolosi per molti generi aviari.
Vediamo sinteticamente le diverse classi tassonomiche di agenti eziologici che causano malattie.
MALATTIE BATTERICHE
Una delle più frequenti è sicuramente la Colibacillosi. Causata da E. Coli, microrganismo ubiquitario, presente cioè un po’ dappertutto, è una classica tecnopatia.
La presenza costante di questa malattia anno dopo anno in un allevamento sta a significare che le tecniche di gestione degli animali sono scorrette (es. igiene, gabbie, alimentazione). E. Coli è presente in molti tipi/sierovarianti e solo raramente riesce ad aggredire uccelli sani e robusti. Spesso approfitta di condizioni latenti di carenze e debilitazione per attaccare gli uccelli, specialmente nelle fasi più delicate di imbecco e muta. La sintomatologia più comune è la perdita dei nidiacei nella prima settimana di vita. Altra malattia batterica piuttosto comune è la Salmonellosi. Causata da batteri chiamati Salmonelle, si manifesta solitamente con la classica diarrea, mortalità e riduzione della fertilità. Stafilococchi e Streptococchi possono causare sia sintomi digerenti (diarrea) sia respiratori (asma). I Mycoplasmi danno sinusite (occhi gonfi), problemi riproduttivi e respiratori. Negli uccelli da cortile ornamentali e nei pappagalli anziani è possibile rinvenire la Tubercolosi Aviare. Particolarmente resistente agli antibiotici è lo Pseudomonas, facilmente rinvenibile nei beverini poco puliti nei quali crescono alghe. Le malattie batteriche sono moltissime e molto frequenti negli uccelli fa gabbia e voliera. In virtù dei trattamenti fatti senza affinare la diagnosi e in prevenzione su animali sani, si sono creati moltissimi ceppi batterici resistenti a molte molecole antibiotiche un tempo efficaci. Gli errori più comuni sono quelli di usare gli antibiotici senza controllo veterinario, per un tempo insufficiente, con un dosaggio errato o in animali che non ne hanno bisogno. Per questo è molto importante rivolgersi per la diagnosi e terapia ad un Veterinario o Istituto Zooprofilattico competente per la specie animale in questione e seguire scrupolosamente le indicazione terapeutiche. Spesso si rende necessario l’antibiogramma, cioè la prova in laboratorio degli antibiotici che meglio funzionavano su quel particolare batterio isolato nell’allevamento in questione.
MALATTIE FUNGINE
Le malattie causate da funghi microscopici sono piuttosto frequenti in allevamento, specialmente se le condizione ambientali poco igieniche a causa dell’umidità, se la selezione è molto spinta, se vengono fatti trattamenti antibiotici frequenti. Una delle più frequenti è la Candida (Mughetto), che causa perdite soprattutto tra i giovanissimi.
In ambienti bui può svilupparsi la tigna cutanea e delle penne. In ambienti poco ventilati e con maggior frequenza nei Falchi e nei Pappagalli Cenerini può diffondersi l’Aspergillosi polmonare, patologia drammatica perché difficilmente curabile e molto invalidante. Caratteristica del Canarino, ma presente anche in altri uccelli, la Megabatteriosi (o Micosi 80), è una malattia emergente. Causa un dimagrimento progressivo in animali che mantengono un appetito vorace, fino a causarne la morte dopo settimane o anche mesi. Può essere curata solo con Acqua ossigenata (terapia suggerita dal Dott. Figurella). Il protocollo prevede 3% 10 vol. di 50ml/litro di acqua di bevanda per almeno 10 giorni.
MALATTIE VIRALI
Come accade anche in Medicina Umana, i virus sono microrganismi contro i quali abbiamo ancora meno armi. Ecco quindi che l’unica vera risorsa è la vaccinazione quando presente; la profilassi igienico-sanitaria in tutti gli altri casi. I vaccini per gli uccelli da esposizione sono purtroppo ancora molto pochi. Nel Canarino esiste quello per il Vaiolo. Per i Pappagalli ce no sono negli Stati Uniti d’America ma per ora non è possibile portarli in Italia. Per gli ornamentali da cortile si possono usare gli equivalenti per pollame da carne e uova. Per tutti esiste il vaccino per la Pseudopeste Aviare in aerosol o in gocce da mettere nell’occhio. Nei Pappagalli sono efficaci e vivamente consigliabili dei test da fare prima di acquistare un soggetto, specialmente se di valore economico notevole. Consistono in un test sul sangue per accertarsi che non sia un portatore asintomatico di: Polyomavirus e Malattia del becco e delle penne (P.B.F.D.). Ara, Cenerini e Amazzoni più di altri pappagalli sono soggetti ad una malattia virale che causa la dilatazione e conseguente mal funzionamento del proventricolo (P.DS.). I Conuri del genere Aratinga possono essere infetti da Retrovirus che causano ingenti perdite di sangue, che vanno sotto il nome di “Sindrome Emorragica dei Conuri”. L’influenza aviare, della quale tanto si è parlato quest’anno, è una malattia virale più frequente negli Anseriformi. Una delle possibili cause del “punto nero” (evidenziazione della cistifellea piena di bile) dei Canarini con mortalità nella prima settimana di vita è un virus chiamato Circovirus per la sua forma a ruota al microscopio elettronico.
PROTOZOI
Una malattia protozoaria da non trascurare è la Toxoplasmosi, particolarmente pericolosa nel caso di donne in gravidanza. Il soggetto colpito staziona sul posatoio con occhi socchiusi, perde peso, si dimostra letargico, ha piumaggio arruffato e tende a perdere la vista. Meno frequente, diffuso soprattutto nelle Calopstitte, la Guardia causa dapprima diarrea acquosa, successivamente sintomatologia neurologica per carenza di vitamine del gruppo B.
COCCIDI
Anche se possono essere comprese nel gruppo precedente, data la loro fama meritano una trattazione a parte. Infatti di coccidi tutti parlano, ma spesso le notizie sono inesatte. I coccidi sono microrganismi che nella loro forma classica vivono all’interno delle cellule della mucosa intestinale. Per liberarsi ed uscire con le feci per infettare altri uccelli devono rompere la cellula e così facendo possono causare diarrea. Solitamente quindi causano diarrea e calo di peso nell’uccello. In alcuni casi e con maggior frequenta nei Silvani, possono entrare nel sangue ed andare a colonizzare il fegato e la milza. Quest’ultima evenienza è naturalmente più grave ed a rischio di vita per l’animale. I farmaci più utilizzati per la cura della coccidiosi sono i Sulfamidici. Questi non uccidono il Coccidio, ma ne impediscono la replicazione. A dosaggi alti o con somministrazioni per tempi prolungati possono dare Sindrome Emorragica, con perdita di sangue dagli orifizi naturali (cloaca, naso, bocca). Molto più moderni ed efficaci (uccidono i Coccidi!) sono i principi attivi: Clazuril e Toltrazuril, commercializzato con il nome di Appertex e Baycox. Personalmente utilizzo il Baycox 2,5%, a dosaggio da 1 a 2 ml per litro d’acqua, per un numero di giorni variabile da 1 a 7, consecutivi o spezzati, a seconda della patologia in oggetto.
PARASSITI
I vermi intestinali tondi, come gli Ascaridi, gli Ossiuridi, le Capillarie, sono più frequenti in uccelli di cattura, nei grossi Pappagalli e nei Parrocchetti Australiani. Le Tenie sono piuttosto rare, e necessitano di gabbie con fondo in terra. Frequenti gli acari delle penne e della pelle, facilmente trattabili con gli spray in commercio a base di Piretroidi potenziati con Piperonil Butossido (es. Neoforactil). Molto utilizzato dagli allevatori di Fringillidi nel periodo che precede le cove, il Frontline (prodotto spot-on per Cani e Gatti) è un valido ausilio nelle giuste dosi per i parassiti esterni. Per colpire contemporaneamente parassiti interni (es. Acaro respiratorio) ed esterni, validissimo risulta l’Ivomec (prodotto iniettabile per Bovini-Suini). Per poterlo usare con sicurezza si diluisce nove volte con il Glicole Propilenico (es.: 1 ml di Ivomec con 9 ml di Glicole Propilenico). Può essere utilizzato sia appoggiandolo sulla pelle sia per bocca nelle giuste dosi.
SCONOSCIUTE
Molte malattie degli uccelli sono ancora sconosciute, non studiate per carenze di fondi per la ricerca in questo ambito. Ad es. la Malattia degli occhi gonfi del Canarino, è ancora un’incognita per la trasmissione, terapia e profilassi.
CARENZE-ECCESSI ALIMENTARI
È un problema molto frequente a causa della poca letteratura scientifica esistente sull’argomento “alimentazione degli uccelli”. L’eccesso di grassi crea grossi problemi al fegato. L’eccesso di proteine è causa di gotta viscerale o articolare. Carenze o eccessi di talune vitamine possono produrre gli stessi danni, attenzione alle integrazioni vitaminiche a caso! I Merli indiani e le Vedove del Paradiso sono soggette a Malattia da accumulo di ferro nel fegato e in tutti i tessuti dell’organismo, malattia cronica che le conduce spesso alla morte. Il Cenerino ed in generale i Pappagalli Africani necessitano in cattività di un maggior apporto di Calcio e Vitamina D3. I Pappagalli dei Fichi invece necessitano di un maggior apporto di Vitamine K.
PSICOLOGICHE
Più frequenti nei Pappagalli ed in generale in uccelli intelligenti. Le più diffuse la Autodeplumazione dei Pappagalli, la Pica descritta nel Canarino, lo sbattere la testa sulle gabbie di Quaglie, Rapaci, Cardellini.
GENETICHE
Lumps, Cecità nel primo anno di vita di Canarini (Norwich, Arricciati), e Diamanti Mandarino Guancia Nera, Splay Legs (spaccata) dei pullus, dita girate nei Fringillidi ed Estrildidi, tremori dalla nascita ed incapacità di mantenere ferma la testa. Sono patologie genetiche che emergono con l’uso eccessivo della consanguineità.
TRAUMATICHE
Bumblefoot, cioè ulcerazione delle zampe, particolarmente frequenti nel Falco Pellegrino. Fratture e Lussazioni.
TUMORALI
Molto frequenti nei Pappagallini Ondulati adulti-anziani. Carcinomi epatici e renali i più frequenti. Nei Lori si conosce una predisposizione verso i tumori del fegato.
CONCLUDENDO
- LA DIAGNOSI DELLE MALATTIE, NELL’UOMO COME NEGLI ANIMALI E’ COMPITO DEL MEDICO. NEL CASO DEGLI UCCELLI ORNAMENTALI E’ IMPORTANTE ESSERE SEGUITI DA UN MEDICO VETERINARIO SPECIALISTA, CHE SI DEDICHI SPECIFICATAMENTE ALLA CURA DI QUESTI ANIMALI.
- NON ESISTONO TERAPIE, ANTIBIOTICI, PRECOVA, … UNIVERSALEMNTE VALIDI. OGNI ALLEVAMENTO HA LE SUE PROBLEMATICHE E QUINDI LA TERAPIA “DEL VICINO” O “DI MODA” NON E’ MAI QUELLA GIUSTA.
- NON ESISTE IL FARMACO CHE RISOLVE, SE I PROBLEMI SONO GESTIONALI, DI ALIMENTAZIONE, DI AMBIENTE O DI TECNICHE DI ALLEVAMENTO.
- PER UNA DIAGNOSI CORRETTA E QUINDI PER RISOLVERE IL PROBLEMA, BISOGNA RICHIEDERE UNA VISITA, GLI ESAMI E ACCERTAMENTI DEL CASO. NON E’ POSSIBILE FARE UNA DIAGNOSI PER TELEFONO, SENZA AVER VISTO GLI ANIMALI O L’ALLEVAMENTO, SENZA AVER FATTO ALCUN ESAME SUI SOGGETTI O SUI MATERIALI ORGANICI.
Un grazie per la condivisione al dr. Diego Cattarossi (direttore sanitario)
DVM, PhD, Veterinario accreditato Fnovi per la cura degli animali esotici.